Opere

 

 

© 1995 Guido Pagliarino

 

Introduzione dell'autore alla raccolta "Dai Quaranta sei K.O.?" (copia conforme)

Immagine © Guido Pagliarino

    In questa breve galleria di personaggi ultraquarantenni, tutti, a un certo punto, disoccupati, certi lettori si potranno purtroppo riconoscere; e non dico soltanto di coloro che, non più in verde età, hanno perso il lavoro, dipendente o indipendente, ma anche di quei lavoratori autonomi che tra mille difficoltà e incertezze continuano disperatamente a cercare di non interrompere le loro attività; persone che in molti casi farebbero bene, forse, a liquidare prima di perdere ogni cosa e finire all'elemosina. Tutto nella società è contro di loro, come si verificherà leggendo i casi che descrivo: i grossi capitali, un'opinione pubblica che è stata indotta dai mass media a considerare queste persone cause di ogni male sociale, l'incertezza del diritto in campo fiscale, i governi di qualunque colore. Ricordo, ad esempio, gli anni della cosiddetta crisi del petrolio - '73/75 - quando l'inflazione aumentava vertiginosamente per cause internazionali e per la spesa pubblica e la colpa veniva data al commercio, da sempre invece semplice termometro dei prezzi: grotteschi annunci apparivano sui muri e sui teleschermi: Se aumenta la spesa, telefona al Governo, cioè denuncia commercianti inflazionatori. Eppure - come scriveva a proposito di ogni imprenditore, un savio economista poi Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi - nonostante le enormi difficoltà che artigiani e commercianti affrontano quotidianamente, "è la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia... Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi". Aggiungerei di mio: "… o addirittura per ritrarre perdite e continuando, ciò nonostante, a non serrare, nella speranza che le cose cambino in meglio".

   Tra i sette personaggi di questo volumetto ci sono alcuni tipi di quei lavoratori autonomi oltre, ben inteso, a figure di impiegati e operai: tutti disoccupati. Le loro vicende s'intrecciano, in un'opera corale.

   Si tratta di un microcosmo, di un campione che simboleggia l'universo della disoccupazione di questi anni, anche se focalizzando su persone meno giovani e quindi in ancor peggiore situazione perché, per loro, è quasi certamente esclusa la possibilità d'un lavoro a stipendio o a salario.

   Sono insomma racconti veri. Un paio di questi riguarda però personaggi piuttosto singolari: intendo riferirmi al primo racconto (Maria), che spero interesserà tutti ma, in modo particolare, i lettori che scrivono, magari anche solo nel fine settimana, e del terzo (Marco), che avrà un epilogo assolutamente inusuale. Gli altri sono invece casi comunissimi.

   Ogni protagonista troverà infine un'almeno sufficiente soluzione, anche se in un racconto, non anticipo quale, essa sarà tremenda. Avevo invece sperato in qualcosa di ben diverso per questo personaggio, ma improvvisamente mi ha preso la mano e ho dovuto accondiscendere

   Trovando soluzioni per i miei protagonisti, ho inteso prospettare al lettore disoccupato o prossimo ad esserlo alcune possibilità reali. Narrando, ho tracciato i lineamenti e fornito informazioni su alcune delle attività che un disoccupato, a seconda della propria cultura, può provare a intraprendere, in certi casi con prospettive di buoni guadagni, in altri, se non altro, per non morire del tutto di fame in attesa, lo si spera sempre, di tempi migliori e, per i meno giovani, dell'età in cui sarà loro pagata, finalmente, la sospirata pensione di vecchiaia.(*)

(Dicembre 1995)                                                                                                                G.P.

(*) ... ma lo sarà?! - nota aggiunta nel 2000 -

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Dalla raccolta "Dai Quaranta...": "Rosario P. e il network": introduzione dell'autore

In questo racconto ho tratteggiato, nel delineare la figura e le vicende d'un personaggio immaginario, Rosario P., la realtà del "lavoro a rete" (network), sistema sorto negli Stati Uniti, come tante altre iniziative economiche, e diffusosi ovunque; anche se un precedente si può vedere, per certi aspetti, nell'organizzazione delle agenzie di assicurazione di tutto il mondo. Non si tratta della "rete" Internet, designa un'organizzazione, una rete - net - di vendita "porta a porta", scarpinando, di beni e servizi d'ogni genere, con la possibilità d'aumentare i propri introiti, secondo una curva esponenziale, presentando altri collaboratori alla società. In Internet il sistema s'è sùbito imposto.