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© Guido Pagliarino
COSTELLAZIONE DEL PETTIROSSO
... e poi che 'l giorno fu serenamente
arreso all'ombre della prima sera,
i soli al mondo ancora, un pettirosso,
quattro cavalli e dodici avvoltoi
furono insieme nella prateria.
Non orma umana ormai, non più parola:
mentre una lieve brezza vespertina
se ne scemava verso l'orizzonte,
voli silenti, immobili poledri
e una macchietta rossa in mezzo al verde.
Passato il vento, fu silenzio colmo
fino al vanire dell'estrema luce.
Calò la notte sull'erbosa piana,
con molte stelle ed una piena luna.
Se sguardo umano fosse stato vivo
a rimirare quella plaga ancora,
avrebbe scorto al lume di selene
equi lontani correre in un cerchio,
e udita forse l'attutita eco
dei loro zocchi forti nella giostra;
ma non umano più calcava il mondo;
e all'improvviso scesero i rapaci
sopra i destrieri, tre per il roano
tre per il bianco e tre per il morello
e i rimanenti sul leardo, fieri;
ma spalancati ch'ebbero i rasoi,
svanì la luna, implosero le stelle
e tutto cadde in un silente nulla.
Solo rimase il pettirosso, nella
costellazione che ne vanta il nome.
(1985)